“Sono una persona bianca. Che, istintivamente, non si è mai riconosciuta nei ruoli, a partire da quelli di figlia e sorella di sangue, avvertendoli come pedine di costrutti sociali inventati perché alcuni abbiano più potere di altri. Più tardi, leggendo e vivendo, ho realizzato che ciò avviene in particolare sulle linee del genere, della classe, della nazione e della razza, ma anche dell’età, delle abilità, della proprietà – famiglia e coppia comprese – del potere culturale, economico e politico.
Ho studiato per privilegio, cerco di attuare quotidianamente scelte di orizzontalità, di lottare ogni giorno contro le limitazioni delle libertà, che siano mie o altrui. Di nuovo per privilegio, cerco di valorizzare e dare spazio e voce alle tante persone che ho incontrato e incontro – che di privilegi ne hanno ben pochi – ai loro sogni e alle loro lotte.
Credo nello scambio tra persone, nel coraggio che dà la forza di lottare, nella bellezza, nella libertà, in un’idea di comunità che, in occidente, è tutta da reinventare.
In un’epoca di guerre e indifferenza, il mio di sogno è che questo accordo tra le persone più diverse ci permetta di costruire qualcosa insieme. Una piccola cosa vera, che scorre”.
silvia b è autrice per Capovolte di In mezzo c’è the border. Storie al confine