Il luogo della parola di Djamila Ribeiro è il primo libro della collana «Intersezioni» della giovane casa editrice Capovolte di Alessandria. La collana, che debutta felicemente con questo libro, vuole raccontare il pensiero e le pratiche delle donne dando la parola a nuove possibilità di narrazione. Anche in Brasile Lugar de fala è l’opera di apertura di una collana, «Feminismos plurais» (della casa editrice Pólen Livros), che libera la parola di autrici e autori neri che parlano di empowerment, intersezionalità, razzismo strutturale e pensiero decoloniale – trovando, cosa non scontata, il luogo cartaceo per raccontarsi e raccontare. Il luogo della parola, nella traduzione di Monica Paes (postfazione di Valeria Ribeiro Corossacz, pp. 112, euro 12), vuole raccontare come trovare uno spazio d’espressione significhi essersi innanzitutto autorizzate alla parola e aver reperito poi lo spazio per darle voce in un intorno in cui la bianchezza, il maschilismo e l’eterosessualità sono la norma. Chi può parlare? Cosa succede quando si parla? Di cosa si può parlare? Liberare la parola è pericoloso?

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…Le donne nere hanno occupato per secoli uno spazio in sospensione, ai margini della razza e del genere e da questo spazio così inascoltato e invisibile ai dibattiti politici e accademici, vuole emergere e «prendere luogo» questa parola…