Che differenza c’è nel dire ho un’allucinazione uditiva e sento le voci? Apparentemente nessuna, se non in termini di lessico. Eppure è proprio nella distanza fra l’allucinazione come fenomeno organico e patologico, espressione di una “malattia mentale”, e il “sentire le voci” come esperienza soggettiva che si gioca la partita della terapia, grazie a un rapporto medico-paziente che si situa in una posizione di ascolto e mai di giudizio.
Ma per compiere questo passaggio è necessario prima di tutto riflettere sull’epistemologia psichiatrica, sulla costruzione del senso di identità dell’individuo e sui confini tra normale e patologico. In un lavoro corale, come corali sono le espressioni di Sé che le voci esprimono, professionisti dell’ambito psichiatrico ed “esperti per esperienza” si sono messi in rete per compiere questo “salto” teorico e pratico, in un atto di cura che pone il Soggetto al centro e unisce conoscenza, sguardo clinico, presa in carico, ascolto, abbattimento degli stereotipi.
Esce oggi in libreria Una coralità di voci. Affrontare allucinazioni e traumi, un lavoro di rete, scritto a più mani e curato dallo psichiatra e psicoanalista Paolo Cozzaglio. Un testo che si rivolge a chiunque voglia superare lo stigma che circonda le psicopatologie e lavorare al benessere della persona, indipendente dalla presenza o meno di una diagnosi psichiatrica. Perché “sentire le voci o sentire sé stessi sono la medesima cosa”.
Una coralità di voci è il terzo libro di una trilogia pubblicata da Capovolte sul tema delle voci mentali. In precedenza sono usciti Una vita due vite. Corso e percorso di voci (2019) e Sentire le voci. Manuale di affrontamento (2023), entrambi a firma di Cristina Contini: il primo autobiografia dell’autrice, il secondo uno strumento che si rivolge a persone uditrici e loro familiari.
«Ogni follia è accompagnata dalla profondità dell’essere. È importante esserne consapevoli e cogliere questa dualità. Siamo tutti diversi e ognuno vive la propria realtà: tutto in qualsiasi momento può essere vero, inteso come reale, e falso, inteso come un’illusione. Ecco perché io credo agli uditori e a tutto ciò che dicono, e dovremmo farlo tutti, perché c’è del vero nella follia e c’è del falso nella cosiddetta normalità».
GLI AUTORI
Paolo Cozzaglio, curatore del volume, è uno psichiatra specialista in psicologia clinica e sicoanalista junghiano. Oltre ai suoi scritti, il libro include i contributi di Claudio Ghidoni (psicologo, psicoterapeuta, analista didatta della Società Italiana di Psicologia Individuale); Francesco Bocci (psicologo psicoterapeuta a orientamento adleriano); Cristina Contini (fondatrice e presidente dell’Associazione Nazionale Sentire le Voci); Davide Salvarani (sociologo, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Sentire le Voci, vicepresidente di Arca Associazione Nazionale); Francesca Fabbiani (sociologa, presidente di Arca Associazione Nazionale); Chiara Scaratti (psicologa, psicoterapeuta e analista a orientamento adleriano).