Il luogo della parola di Djamila Ribeiro è in libreria. Per Capovolte – piccola casa editrice indipendente con poco più di un anno di vita – confrontarsi per la prima volta con un testo internazionale, un testo dai grandi contenuti e dall’inestimabile valore, e con un’autrice della portata di Djamila Ribeiro, è stata una sfida grande. Una sfida che ci sentiamo addosso ogni giorno.

Il lavoro per pubblicare questo libro in Italia, sommato all’emergenza sanitaria da Covid-19 che fino a pochi mesi fa era difficile pensare che potesse travolgere il pianeta intero, non è stato semplice. E ha racchiuso un mondo. Un mondo di letture, di correzioni, di traduzioni e interpretazioni. Un mondo di prove, discussioni ed entusiasmi. Un mondo di frenate e ripartenze. Sì, perché la pubblicazione del libro avrebbe previsto un tour di lancio in diverse città d’Italia che abbiamo dovuto forzatamente rimandare. Ma abbiamo deciso di procedere ugualmente con la pubblicazione, perché sentivamo l’urgenza, in momento come questo, che il pensiero di Djamila Ribeiro potesse venir conosciuto anche nel nostro Paese.

Djamila Ribeiro, il suo Lugar de fala (titolo originale dell’opera) e la collana da lei diretta Feminismos Plurais stanno facendo letteralmente storia in Brasile, imponendosi nel dibattito pubblico su temi come il femminismo nero, il razzismo, l’empowerment femminile. Noi con questo libro inauguriamo la collana Intersezioni, di pensiero femminista intersezionale e internazionale, con l’obiettivo, nel nostro piccolo, di contribuire a moltiplicare le voci e rompere i silenzi.

Un ringraziamento speciale va, per aver contribuito a dare vita a questa edizione italiana, alla traduttrice Monica Paes a Valeria Ribeiro Corossacz che ne ha curato la postfazione, ad Agnese Gazzera che per prima ha segnalato l’importanza di quest’opera e ne ha seguito ogni passo. E ovviamente grazie a Djamila Ribeiro e a Brenno Tardelli per il loro lavoro e per aver abbracciato il progetto di Capovolte.