Caso #RoaldDahl: prima ne annunciano la revisione in nome dell’inclusività, poi assicurano che manterranno sul mercato un’edizione senza modifica. Ecco come si promuovono i consumi da paladini degli oppressi e del cambiamento, proprio per evitare questo avvenga.
Dai tagli ai testi di Roald Dhal al ritiro di Via col vento, dietro ai “washing” dell’editoria, permane un principio che ci sembra importante sottrarre alle logiche di mercato.
Come afferma la femminista Nera decoloniale Grada Kilomba in 𝙈𝙚𝙢𝙤𝙧𝙞𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙞𝙖𝙣𝙩𝙖𝙜𝙞𝙤𝙣𝙚. 𝙀𝙥𝙞𝙨𝙤𝙙𝙞 𝙙𝙞 𝙧𝙖𝙯𝙯𝙞𝙨𝙢𝙤 𝙦𝙪𝙤𝙩𝙞𝙙𝙞𝙖𝙣𝙤 :
«La lingua, per quanto poetica possa essere, detiene una forte dimensione politica capace di creare, fissare e perpetuare relazioni di potere e di violenza, dato che ogni parola o termine che usiamo definisce il posto di un’identità. In ultima analisi, attraverso le parole e i termini, la lingua ci dice costantemente chi è 𝑛𝑜𝑟𝑚𝑎𝑙𝑒 e chi può rappresentare la 𝑣𝑒𝑟𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑑𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑢𝑚𝑎𝑛𝑎».
Per questo siamo gratə a Kilomba di averci portato a sperimentare nella collana Intersezioni una molteplicità di temporanee soluzioni grafiche e lessicali. Parole offensive ridotte all’iniziale, declinazioni di genere che oltrepassano il duale con lo schwa, il carattere razziale di 𝑏𝑖𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒𝑧𝑧𝑎 riportato in corsivo per inciampare nel suo carattere di costrutto sociale e di potere.
Con Kilomba e attraversiamo il linguaggio come terreno di lotta transfemminista, leggendo le varie forme di normalità oppressiva, per riscriverle ǝʇןoʌodɐɔ.