Il 4 novembre, alle ore 21, nella Sala Grande del Circolo dei lettori (via Bogino 9), la celebre artista e autrice portoghese incontrerà per la prima volta il pubblico italiano, in un evento organizzato da SPAZIO GRIOT, in collaborazione con la casa editrice Capovolte e Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea.  

 

Un’artista internazionale che si interroga in maniera interdisciplinare sui temi quali la memoria, il trauma del razzismo, l’eredità del passato coloniale sulla nostra contemporaneità, il genere. Grada Kilomba arriva a Torino, per presentare il suo rivoluzionario libro Memorie della piantagione. Episodi di razzismo quotidiano, edito da Capovolte. Giovedì 4 novembre alle ore 21 sarà ospite del Circolo dei lettori, nella Sala Grande, in un evento curato da SPAZIO GRIOT, in collaborazione Capovolte e Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea

Per l’occasione Kilomba dialogherà con Johanne Affricot, fondatrice e direttrice artistica di SPAZIO GRIOT, spazio nomade multidisciplinare che promuove la sperimentazione, l’esplorazione e la discussione attraverso le arti e la cultura. All’evento interverranno Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria, rispettivamente direttrice e capo-curatrice del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea che a fine gennaio inaugurerà la collettiva Espressioni. L’Epilogo, in cui Kilomba sarà tra le protagoniste. 

Nata a Lisbona, Portogallo, nel 1968, Grada Kilomba è nota per l’uso sovversivo e non convenzionale delle pratiche artistiche, con le quali affronta il razzismo e le varie forme di decolonizzazione della conoscenza, interrogandosi in maniera interdisciplinare sui temi quali la memoria, il trauma del razzismo, la dolorosa e poco esplorata eredità del passato coloniale sulla nostra contemporaneità, il genere. Nelle sue opere incarna i propri testi, portandoli in vita in installazioni e performance.

Memorie della piantagione. Episodi di razzismo quotidiano, tradotto in italiano dalle ricercatrici e attiviste Marie Moïse e Mackda Ghebremariam Tesfaù, è stata la prima incursione di Kilomba nelle dimensioni traumatiche del razzismo. Nel libro l’autrice si muove su un’analisi profonda di quanto poco le società europee si siano interrogate sul proprio passato coloniale. E colma il divario apparentemente ampio tra la “piantagione” e la “memoria”, spiegando perché il razzismo è una realtà traumatica che riposiziona ripetutamente la persona Nera in una scena coloniale dove, “tutto a un tratto, il passato coincide con il presente e il presente viene vissuto come se fossimo ancora in quel passato straziante”. Cuore del volume sono gli episodi di razzismo quotidiano raccolti attraverso interviste a due donne afrodiscendenti residenti in Germania, e il focus sulle varie dimensioni e sui contesti in cui si manifesta il razzismo: dagli strati di significato legati ai capelli afro alla segregazione spaziale, dall’uso di insulti razzisti all’oggettivazione del corpo Nero.

Pubblicato per la prima volta in Germania nel 2008 da Unrast Verlag, il saggio non ha perso nulla della sua rilevanza, tanto più che nella sua edizione italiana Capovolte, in accordo con autrice e traduttrici, attua una rilevante operazione semantica, includendo la lettera schwa come opportunità per decostruire il discorso patriarcale, il binarismo di genere e la pretesa universalità del maschile sovraesteso, con l’obiettivo di andare alla ricerca di un linguaggio più inclusivo.

Come artista, Kilomba ha esposto a livello mondiale in alcuni dei più importanti musei. Il 3 settembre 2021 ha inaugurato a Lisbona il lavoro pubblico O Barco | The Boatuna scultura, un’installazione, una performance, una poesia— che si estende per 32 metri di fronte al fiume Tago, dando vita alla forma del fondo di una nave attraverso l’utilizzo di 140 blocchi di legno incisi con un poema tradotto in diverse lingue africane. Il progetto è stato coprodotto da BoCa, Biennale di Arte Contemporanea, e Maat, Museo di Arte, Architettura e Tecnologia della capitale portoghese. In vista della collettiva Espressioni. L’Epilogo, che aprirà a fine gennaio al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, curata da Marcella Beccaria, Kilomba sta concependo il suo nuovo progetto proprio in relazione a O Barco | The Boat.

 

SPAZIO GRIOT, che cura l’evento, è uno spazio nomade multidisciplinare che promuove la sperimentazione, l’esplorazione e la discussione attraverso le arti e la cultura. 

Johanne Affricot fonda GRIOTmag nel 2015, mossa dall’esigenza personale di creare uno spazio di rappresentazione che amplifichi le voci marginalizzate nel panorama artistico e culturale italiano e internazionale. GRIOTmag è animato dall’omonimo collettivo, formato da Johanne Affricot (curatrice e operatrice culturale), Celine Angbeletchy, conosciuta con il nome d’arte EHUA (autrice, artista, produttrice musicale) ed Eric Otieno Sumba (autore, teorico sociale e critico). 

 

MEMORIE DELLA PIANTAGIONE. EPISODI DI RAZZISMO QUOTIDIANO

Giovedì 4 Novembre, h. 21.00, Sala Grande del Circolo dei lettori di Torino

Incontro con l’artista e autrice Grada Kilomba in dialogo con Johanne Affricot (SPAZIO GRIOT). Con la partecipazione di Carolyn Christov-Bakargiev (Castello di Rivoli) e Marcella Beccaria (Castello di Rivoli)

A cura di SPAZIO GRIOT, in collaborazione con la casa editrice Capovolte e Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea.

Per prenotare il proprio posto: info@circololettori.it