Al Salone del Libro 2019 in corso a Torino succedono cose strane, ma anche piacevoli. Abbiamo ricevuto, in pieno svolgimento della manifestazione, l’invito a presentare uno dei nostri libri, non pensavamo fosse possibile, è stato quasi un caso. Siamo una realtà talmente piccola e nuova che fin dall’inizio avevamo detto: il Salone, davvero, neanche da lontano… Tanto più quest’anno, quando la presenza di una casa editrice fascista (che non vogliamo nominare) ha fatto scatenare una giustissima protesta che si è concretizzata in defezioni, scioperi, tappezzamento del Lingotto di dichiarazioni di antifascismo. Una protesta clamorosa, che ha avuto ragione, e quella realtà è stata estromessa dal Salone: molti di coloro che l’avevano lanciata sono rientrati.

E così, quando ci è arrivata la proposta è stata una vera sorpresa. Eppure è successo. Ci abbiamo pensato, abbiamo riflettuto. E solo alla luce dell’assenza di quella casa editrice, abbiamo deciso di accettare, con l’obiettivo di raccontare una storia che – sì – è realmente antifascista, la storia di Marielle Franco. Quindi domenica 12 maggio, alle ore 12, siamo stati ospiti allo stand S 79 PADIGLIONE 3, gestito dalla Fondazione Murialdi, con l’autrice Agnese Gazzera. La storia di Marielle Franco più di ogni altra in questo momento incarna l’anti fascismo, l’anti razzismo, la lotta per i diritti LGBTQI+. Abbiamo parlato di Brasile, militarizzazione, femminismo, battaglie per i diritti umani.

Monica Benicio, la compagna di Marielle, si è augurata che questo libro potesse diventare uno strumento di lotta. Dal giorno in cui è uscito lo è stato, attraversando spazi e incrociando persone, aprendo orizzonti. E quindi, anche al Salone, abbiamo lasciato la parola a Marielle, andando al Lingotto più come testimoni e militanti che come casa editrice.