Il libro inchiesta sul femminicidio di Berta Cáceres, scritto dalla giornalista del Guardian Nina Lakhani, arriva in Italia. A febbraio sarà in libreria e in vendita online grazie a Capovolte che lo pubblicherà nella collana Ribelle – fiori che rompono l’asfalto.

La prima volta che la leader indigena honduregna Berta Cáceres incontrò la giornalista Nina Lakhani, le disse: “L’esercito ha una lista di omicidi da eseguire con il mio nome in cima. Io voglio vivere, ma in questo paese c’è una totale impunità. Quando vorranno uccidermi, lo faranno”. Nel 2015 Cáceres vinse il Goldman Prize, il premio ambientale più prestigioso al mondo, assegnatole per aver guidato la campagna volta a fermare la costruzione di una diga idroelettrica finanziata dalle multinazionali su un fiume sacro per il popolo indigeno Lenca. Meno di un anno dopo è stata uccisa.

Nel libro, pubblicato in Gran Bretagna da Verso, Nina Lakhani ripercorre la storia di Berta Cáceres, il suo lavoro a difesa dell’ambiente, svolto con coraggio nonostante le continue minacce. Nonostante attorno a lei, amici e colleghi, venissero esiliati o uccisi per aver difeso i più basilari diritti umani. La stessa Lakhani, indagando sull’omicidio, ha subito attacchi e intimidazioni.

L’autrice del libro Chi ha ucciso Berta Cáceres?, è stata l’unica giornalista straniera ad assistere al processo iniziato nel 2018 contro gli assassini della leader indigena, nel quale funzionari della sicurezza statale, dipendenti della compagnia incaricata della costruzione della diga e sicari sono stati giudicati colpevoli di omicidio. Ma ancora molte domande sui mandanti rimangono senza risposta.

Basandosi su oltre cento interviste e documenti confidenziali, e con anni di ricerche in Honduras, Lakhani dipinge l’intimo ritratto di una donna straordinaria, che ha agito in uno Stato oppresso dai poteri delle grandi aziende, del crimine organizzato e dall’ombra degli Stati Uniti.