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  • di Carla Akotirene

    Il termine “intersezionalità” è sempre più utilizzato dai femminismi, dai contesti accademici e dalle narrazioni dominanti che negli anni se ne sono appropriate, colonizzandolo e rischiando di svuotarlo di significato. La studiosa brasiliana Carla Akotirene torna alle radici del concetto, alla sua origine teorica e a quella politica, con l’obiettivo di decolonizzare le prospettive egemoniche e riportando al centro di dibattito l’Atlantico – come locus di oppressioni incrociate – e il contributo delle femministe Nere provenienti dal Sud Globale. A partire dalla formulazione del termine da parte di Kimblerlé Crenshaw in ambito giuridico, Akotirene allarga la prospettiva riprendendo e affermando un modello afro-centrico.

    Le battaglie di Lélia Gonzalez e Sueli Carneiro, punti di riferimento del femminismo Nero afro-brasiliano, si connettono ai contributi di studiose africane come Oyèronké Oyèwúmi, Bibi Bakare, Sylvia Tamale, e risuonano nelle parole delle intellettuali “amefricane”, da bell hooks ad Angela Davis, da Audre Lorde a Patricia Hill Collins.

    Un testo nato nella collana Feminismos Plurais diretta dalla filosofa brasiliana Djamila Ribeiro, che contribuisce a svelare le trappole imposte dal potere coloniale. Pagine capaci di guidare verso nuovi percorsi interpretativi e creare opportunità di resistenza.

    Traduzione italiana a cura di Monica Paes. Revisione di Francesca De Rosa.
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    Potete sostenere la casa editrice con un acquisto combinato di Bruciamo la paura. Un manifesto femminista del Collettivo LASTESIS e La potenza femminista. O il desiderio di cambiare tutto, di Verónica Gago.   BRUCIAMO LA PAURA. UN MANIFESTO FEMMINISTA Il manifesto politico di LASTESIS, collettivo artistico femminista che nel 2019, nel pieno delle proteste che hanno infiammato il Cile, ha ideato "Un violador en tu camino", canto e performance di lotta replicata e interpretata nelle strade di oltre 50 Paesi. Il corpo e l'arte diventano strumento di battaglia e analisi critica di un presente dove maschilismo e patriarcato pretendono ancora di imporre una norma che si fa violenza sulle donne, sulle dissidenze, su chi non è conforme. Dal Cile al resto del mondo, la risposta viene dalla risonanza del messaggio, dalla capacità di ribellarsi al patriarcato come allo sfruttamento capitalista, al sessismo come ai ruoli assegnati "per natura" alle donne, alla norma etero come alla violenza. La capacità di ribellarsi anche alla paura. Insieme. L'edizione italiana del libro, tradotto da Ilaria Leccardi, è arricchita dall'inserto fotografico Plaza de la Dignidad, a cura di Luca Profenna.   LA POTENZA FEMMINISTA. O IL DESIDERIO DI CAMBIARE TUTTO Da Verónica Gago, una delle fondatrici di Ni Una Menos in Argentina e tra le voci più importanti del femminismo a livello internazionale, un testo fondamentale per comprendere la connessione e la potenza delle lotte anti-patriarcali in tutto il mondo, a partire dal Sud Globale. Lo sciopero transfemminista come lente sul nostro presente, processo in divenire e strumento di lotta; l’intreccio tra la violenza finanziaria e quella di genere; il corpo come campo di battaglia; il contrasto all’avanzata del modello estrattivista di sviluppo; il valore dell’assemblea come dispositivo situato di intelligenza collettiva, il nesso tra genere-razza-classe. Traduzione italiana a cura di Silvia Stefani
  • di Verónica Gago Da una delle fondatrici di Ni Una Menos in Argentina e tra le voci più importanti del femminismo a livello internazionale, un testo fondamentale per comprendere la connessione e la potenza delle lotte anti-patriarcali in tutto il mondo, a partire dal Sud Globale. Lo sciopero transfemminista come lente sul nostro presente, processo in divenire e strumento di lotta; l’intreccio tra la violenza finanziaria e quella di genere; il corpo come campo di battaglia; il contrasto all'avanzata del modello estrattivista di sviluppo; il valore dell’assemblea come dispositivo situato di intelligenza collettiva, il nesso tra genere-razza-classe. Traduzione italiana a cura di Silvia Stefani
  • di Collettivo LASTESIS 
    Il manifesto politico di LASTESIS, collettivo artistico femminista che nel 2019, nel pieno delle proteste che hanno infiammato il Cile, ha ideato "Un violador en tu camino", canto e performance di lotta replicata e interpretata nelle strade di oltre 50 Paesi. Il corpo e l'arte diventano strumento di battaglia e analisi critica di un presente dove maschilismo e patriarcato pretendono ancora di imporre una norma che si fa violenza sulle donne, sulle dissidenze, su chi non è conforme. Dal Cile al resto del mondo, la risposta viene dalla risonanza del messaggio, dalla capacità di ribellarsi al patriarcato come allo sfruttamento capitalista, al sessismo come ai ruoli assegnati "per natura" alle donne, alla norma etero come alla violenza. La capacità di ribellarsi anche alla paura. Insieme. L'edizione italiana del libro è arricchita dall'inserto fotografico Plaza de la Dignidad, a cura di Luca Profenna. Traduzione di Ilaria Leccardi.
  • di GRADA KILOMBA 
    "Quando scrivo divento la narratrice e la scrittrice della mia realtà, l’autrice e l’autorità della mia stessa storia. In questo senso, divengo la contrapposizione assoluta di ciò che il progetto coloniale ha predefinito". Memorie della piantagione è l’opera cardine di Grada Kilomba, artista interdisciplinare che, sovvertendo i canoni delle pratiche artistiche, affronta il razzismo e le forme di decolonizzazione del sapere, concentrandosi su elementi come memoria, trauma, genere. In questo testo emerge la realtà psicologica del razzismo quotidiano, vissuto in particolare dalle donne Nere e basato sulle impressioni soggettive, le auto-percezioni e le narrazioni biografiche. La combinazione delle parole “piantagione” e “memorie” descrive il razzismo come realtà traumatica e posiziona lə soggettə Nerə in una scena coloniale dove, tutt’a un tratto, il passato viene a coincidere con il presente e il presente è esperito come se ci si trovasse ancora in quel passato straziante. Ma a cui è possibile rispondere, con un processo di decolonizzazione del sé. Un libro fondamentale, attraverso cui Grada Kilomba crea uno spazio di resistenza e speranza, una nuova geografia del futuro.
    Grazie alla traduzione di quest’opera, Capovolte introduce nelle sue pubblicazioni l’utilizzo della lettera ǝ, con l’obiettivo di andare alla ricerca di un linguaggio più inclusivo.
    Traduzione di Mackda Ghebremariam Tesfaù e Marie Moïse
    Traduzione dell'introduzione dal portoghese di Silvia Stefani
  • di CINZIA BREDA con VERONICA CORSARO Vivere lo sport nell'epoca del Covid. Tra stop e ripartenze, tra paure e nuove speranze. Le lezioni di ginnastica attraverso gli schermi, l'impossibilità del contatto fisico, gli spazi ridotti delle case, l'importanza del ruolo dell'allenatrice. Affrontare la distanza, costruendo nuove strade per crescere insieme, cercando la centralità della collaborazione, l’equilibrio tra adulti e bambini, il valore del tempo che scorre indisturbato. Pagine scritte per ragazzi e ragazze, genitori, insegnanti, allenatori, allenatrici e per tutti coloro che abbiano la curiosità e il desiderio di riflettere di un Oggi così diverso, vissuto con e attraverso lo sport. Un racconto delicato, onirico, profondo, in cui le parole e le illustrazioni dell'autrice Cinzia Breda - artista e tecnica di ginnastica ritmica - si intrecciano con la voce e l'ironia della giovane allenatrice Veronica Corsaro e la poesia di Ermanna Carmen Mandelli. Prefazione di Ilaria Leccardi

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