Acquista

  • di Ilaria Santambrogio e Marina Gellona Uno specchio segreto, un vuoto che si riempie di significati e si fa trampolino verso nuove possibilità. Ilaria è una donna che fin da ragazza soffre di alopecia. Un’esperienza vissuta, attraversata, combattuta e poi fiorita in dialogo con sé stessa. Alla ricerca della propria forma, del riconoscimento di sé, Ilaria vive in bilico tra una società performativa, che pretende di plasmare le persone in prodotti uguali e controllabili, e la ricerca costante di un benessere autentico, individuale e relazionale, non preordinato. Dai conflitti sul luogo di lavoro, dove si scontra con dinamiche di potere patriarcale, alle vicende di una storia famigliare complessa, la non conformità diventa per Ilaria una strada da percorrere per affermare la propria individualità. Un fiore che sboccia, fisicamente sul suo corpo, simbolicamente grazie alle sue scelte, per una trasformazione generativa di nuove connessioni e di una società in cui ci si possa raccontare autenticamente senza rischiare l'esclusione.
  • di Laura Fano Morrissey America Latina luogo della dignità, cuore delle battaglie per il riscatto sociale, terreno vivo dei movimenti femministi che nell’ultimo decennio hanno segnato la strada a livello transnazionale. Laura Fano Morrissey, antropologa sociale specializzata in America Latina, ci conduce al centro dei movimenti sociali che hanno infiammato un’area del mondo da sempre attiva nella sua dimensione partecipativa. Dalla storia di Francia Márquez, prima vicepresidente Nera della Colombia, alle battaglie dei femminismi latinoamericani, in primis la potenza di Ni Una Menos in Argentina, dalla lotta all’estrattivismo con la centralità del corpo-territorio, alla portata del fenomeno migratorio che riguarda sempre più donne coinvolte nelle catene globali della cura. E, dunque, la sfida dei femminismi occidentali verso una necessaria decolonizzazione dei propri sguardi e delle proprie pratiche.
  • di Conceição Evaristo Arriva in Italia l’opera di una tra le autrici Nere contemporanee più rilevanti, la brasiliana Conceiçao Evaristo, con la raccolta Occhi d’acqua, nella traduzione di Francesca De Rosa. Un viaggio per racconti brevi che ci porta nel cuore della comunità afrobrasiliana, con storie che partono dal tessuto urbano della favela e si intersecano tra povertà e violenza urbana, sulla corda tesa tra la vita e la morte. Un’opera che dà pieno corpo alla peculiare escrevivência, concetto coniato dall’autrice stessa per descrivere il fitto intreccio tra scrittura e vissuto, non solo individuale ma comunitario, e ancorato alla storia del popolo a cui appartiene. Racconti fatti di infanzia, di vita adulta, di mascolinità Nera anche se il vero protagonista dell’opera è l’universo variegato della donna Nera. Fiumi di sentimenti bagnano le pagine, vite ai margini tra fame, povertà, violenza e abusi. Sono le memorie del passato che solcano il terreno del presente, quel passato che non passa e che condiziona ancora oggi le vite Nere in una società che resta profondamente schiavista e ricolma di strutturale violenza razziale. Ma sono anche le storie di speranza, quelle delle guerriere di vita che trovano rifugio nella parola parlata, condita dal suono e dal ritmo e poi scritta. Le memorie salate sopravvissute da una parte all’altra dell’Atlantico, i saperi ancestrali delle yabás custoditi da secoli nel variegato e prezioso bagaglio culturale della comunità afrobrasiliana. Traduzione di Francesca De Rosa
  • di Carlo Griseri Cosa significa fare cinema ed essere donna? Quanto è difficile emergere, proporre una narrazione che si discosti dalla linea continua dell’industria cinematografica globalizzata, dominata a tutti i livelli da logiche patriarcali? In Francia come in Afghanistan, in Libano come negli Stati Uniti, con Ritratte Carlo Griseri ci conduce in un viaggio attraverso le storie di dieci registe che parlano dal margine e che portano sullo schermo le proprie storie personali e politiche, per dare voce alle realtà da cui provengono, per sovvertire linguaggi e sguardi. Sono storie – quelle incarnate e quelle dirette sul set – che raccontano una battaglia costante, contro stereotipi e ostacoli più o meno evidenti. Una strada che si sta costruendo da tanti luoghi diversi, ma che va nella direzione di un cinema nuovo. Chi sono le Ritratte nel libro? Nadine Labaki, Shahrbanoo Sadat, Alice Wu, Maïwenn, Rama Burshtein, Ekwa Msangi, Pelin Esmer, Mounia Meddour, Antonella Sudasassi e Darya Zhuk. Prefazione di Stefania Rocca Postfazione di Federica Fabbiani
  • di Mounia El Kotni e Maëlle Sigonneau Maëlle ha 30 anni quando scopre di avere un cancro al seno metastatico, ritenuto incurabile. E la sua esperienza di terapia da fatto privato si fa politico. Un grido di denuncia, uno sguardo per approfondire il percorso di cura che ogni anno coinvolge migliaia di donne, ma su cui ancora pesano una narrazione stereotipata che guida forme di business truccate di rosa, molteplici aspettative di genere imposte dalla società, casi di violenza oncologica spesso sottaciuti o difficili da riconoscere. Partendo dall’esperienza personale di Maëlle Sigonneau e dai lavori di ricerca dell’antropologa Mounia El Kotni, nasce questo volume, che fa seguito al podcast di successo Im/Patiente, prodotto e distribuito in Francia nel 2019. Un libro di analisi e di lotta, per provare a cambiare sguardo e agire insieme, tessendo nuove forme di alleanza, contro la malattia del secolo.
  • di Cristina Contini Un Manuale concepito per proporre efficaci strategie di affrontamento delle voci a chiunque le senta o abbia a che fare con una persona che le sente. Uno strumento, utile anche a professionisti e professioniste che operano nell'ambito della salute mentale, che ha l’obiettivo di dare voce alle voci e alle parole delle voci. Una nuova edizione, aggiornata e arricchita nei contenuti, a cura di Cristina Contini, Presidente dell'Associazione Nazionale Sentire le Voci. Spiega l'autrice: “Così come le parole delle voci danno origine a emozioni, pensieri e sentimenti, intendo far scoprire che, agendo energicamente sugli stessi pensieri e sentimenti, è possibile modificare quei comportamenti che aiutano concretamente a risolvere i problemi derivanti dalle voci. Per poterlo fare occorre innanzitutto ammettere che ANCHE gli uditori e le uditrici hanno bisogno di avere speranze, creare desideri e vivere l’esperienza della bellezza dei sentimenti”.

Titolo

Torna in cima