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La spedizione in Posta ordinaria gratuita è sospesa per tutto il periodo estivo compreso tra il 18 luglio e il 25 settembre 2022.

  • di CRISTINA CONTINI

    Sentire le voci può fare paura. Cristina Contini è una donna che da anni vive a contatto con le voci. La sua storia, la sua sensibilità, la sua decisione di mettersi a servizio delle persone in sofferenza e il suo lavoro in ambito psichiatrico testimoniano quanto sia importante l’ascolto. L’ascolto per assumere consapevolezza, per affrontare e superare la paura, per far sì che tutte le parti di sé tornino a integrarsi, trovando una coerenza nell’agire e nell’essere.

  • di AGNESE GAZZERA

    Un libro sulla storia umana e politica di Marielle Franco, l’unica donna nera tra i 51 consiglieri comunali di Rio de Janeiro, eletta nel Partito Socialismo e Libertà (Psol), uccisa il 14 marzo 2018. Nata e cresciuta in una favela, afrodiscendente, lesbica, femminista, aveva fatto di se stessa la propria bandiera: un “corpo politico” con cui affrontare il mondo e lottare per i diritti delle persone che rappresentava, contro il razzismo, le violenze di genere, le diseguaglianze, la criminalità organizzata e di Stato.

    Prefazione di Marie Moïse Postfazione di Valeria Ribeiro Corossacz L'autrice ha deciso di devolvere i proventi a lei spettanti all'Instituto Marielle Franco, fondato dalla famiglia della consigliera comunale brasiliana. 
  • di LUCA MARTINI Cos’è un Centro Antiviolenza? Come funziona e chi lo attraversa? Chi sono le donne che lavorano al suo interno e coloro che invece vi si rivolgono? Nati in Italia tra la fine anni ’80 e i primi anni ’90, oggi quasi tutte le città italiane ma anche i piccoli Comuni vedono questi Centri protagonisti di un’azione di prevenzione e tutela delle donne, fondamentale dal punto di vista sociale. Tuttavia, sono ancora deboli la considerazione politica e la presa di coscienza collettiva sul problema della violenza contro le donne, che è poi la manifestazione più brutale di una sottocultura di dominanza maschilista e patriarcale. Luca Martini percorre un’indagine in diverse Regioni d’Italia, attraversando nove Centri della rete D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza, per capire come operano queste realtà e chi sono le donne che vi si rivolgono. E lo fa tramite le parole delle “sopravvissute” e delle operatrici-attiviste che hanno seguito le loro storie, accompagnandole in percorsi di rinascita, ritorno alla vita, fuoriuscita dalla violenza. Prefazione di Antonella Veltri, presidente di D.i.Re.
  • di ARIANNA ROCCA con ILARIA LECCARDI

    Arianna Rocca è una ginnasta. Entrata in palestra all’età di due anni, si è innamorata di questo sport fatto di forza e fatica, fino ad arrivare ai massimi livelli nazionali. Tre volte campionessa italiana assoluta al volteggio e più volte premiata con la sua società Forza e Virtù di Novi Ligure, ha brillato al fianco di stelle come Vanessa Ferrari, Carlotta Ferlito e in incontri internazionali ha spartito podi con l’olimpionica Simone Biles. Ciononostante non è riuscita a coronare il sogno di vestire il body della Nazionale azzurra in eventi ufficiali come Mondiali, Europei, Olimpiadi.

    Arrivata a 21 anni, decide di dire basta per inseguire un sogno più grande: lavorare con i bambini nelle scuole e portare un pezzo di sé, delle proprie competenze sportive e del proprio calore, in Tanzania, per sostenere il progetto della Onlus IOP Italia, attiva nel Paese africano con progetti rivolti a piccole orfane. “Sono una ginnasta, ma sono prima di tutto una persona. Amo i bambini, i loro sorrisi mi restituiscono la vita”.

    Un viaggio di speranza e solidarietà, maturato tra la polvere di magnesio e realizzato per regalare attimi di gioia.

  • di DJAMILA RIBEIRO
    Chi ha diritto di parola in una società come quella occidentale, dove maschilismo, bianchezza ed eterosessualità risultano essere la norma? Ripercorrendo le riflessioni di figure storiche del femminismo come Simone de Beauvoir, Lélia Gonzalez, Angela Davis e diverse pensatrici contemporanee, Djamila Ribeiro fa emergere la posizione critica della donna nera: lei è l'altro dell'altro, ai margini del dibattito sul razzismo centrato sull'uomo nero e ai margini del dibattito di genere centrato sulla donna bianca.
    Riflettere sul femminismo nero non crea scissioni ma, anzi, serve a "interrompere la scissione che si è creata in una società disuguale". E, ragionando su come le oppressioni di razza, genere e classe si intersecano, significa "ideare progetti, nuovi traguardi civilizzatori, pensare a un modello differente di società". In questo contesto si inserisce il concetto di "luogo della parola", pensato come un rifiuto della storiografia tradizionale e della gerarchizzazione dei saperi, risultante dalla gerarchia sociale. Perché parlare non vuol dire soltanto emettere delle parole, ma significa poter esistere.
    Traduzione di Monica Paes
    Postfazione di Valeria Ribeiro Corossacz 
  • di NINA LAKHANI "L’esercito ha una lista di persone da uccidere, con il mio nome in cima. Io voglio vivere, ma in Honduras l’impunità è totale. Quando vorranno ammazzarmi, lo faranno". Nel 2015 la leader indigena Berta Cáceres ha vinto il Goldman Prize, il premio ambientale più prestigioso al mondo, per aver guidato la campagna contro una diga idroelettrica finanziata dalle multinazionali sul fiume sacro del popolo Lenca. Meno di un anno dopo è stata uccisa. Nina Lakhani ripercorre la sua storia, il suo impegno a difesa dell’ambiente, dipingendo il ritratto intimo di una donna straordinaria, che si è battuta nonostante le intimidazioni e la morte di numerosi compagni. Ma al tempo stesso racconta la storia di un Paese, l'Honduras, oppresso dai poteri delle grandi aziende, del narcotraffico e dall’ombra degli Stati Uniti. Un'inchiesta potente, condotta con decine di interviste e anni di ricerche sul campo, nonostante le minacce ricevute dall'autrice, unica giornalista straniera ad assistere al processo in cui funzionari della sicurezza statale, sicari e dipendenti della compagnia incaricata della costruzione della diga sono stati condannati. Molte domande sui mandanti rimangono senza risposta. Traduzione di Agnese Gazzera

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